Smaltimento e recupero di rifiuti pericolosi

Cosa sono i rifiuti pericolosi?

I rifiuti pericolosi sono materiali di scarto che presentano caratteristiche chimiche, fisiche o biologiche tali da rappresentare un rischio significativo per la salute umana e per l’ambiente. Questi rifiuti possono contaminare il suolo, le acque e l’aria se non gestiti correttamente, e per questo motivo esistono normative specifiche per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi.

Infatti, secondo la normativa europea, in particolare il Regolamento 1357/2014, i rifiuti pericolosi sono identificati in base a specifiche proprietà che li rendono nocivi, ad esempio:

  • Rifiuti esplosivi: materiali che possono esplodere o emettere gas tossici.
  • Rifiuti infiammabili: sostanze che possono facilmente bruciare.
  • Rifiuti tossici: materiali che possono causare avvelenamento o malattie.
  • Rifiuti corrosivi: sostanze che danneggiano i tessuti.
  • Rifiuti ecotossici: rifiuti che possono danneggiare l’ambiente.

I rifiuti pericolosi più comuni sono materiali di scarto che presentano rischi significativi per la salute umana e per l’ambiente. Eccone alcuni esempi:

  1. Oli esausti: derivanti da motori e macchinari, possono contaminare il suolo e le acque.
  2. Batterie e accumulatori: contengono metalli pesanti e sostanze chimiche tossiche.
  3. Rifiuti sanitari: comprendono materiali provenienti da strutture mediche, come aghi e campioni biologici.
  4. Prodotti chimici: detersivi aggressivi, solventi e pesticidi che possono essere corrosivi o tossici.
  5. Rifiuti elettronici: apparecchiature obsolete che possono contenere sostanze pericolose come il bromo o il cadmio.
  6. Amianto: materiale fibroso altamente tossico, noto per causare gravi malattie respiratorie.
  7. Rifiuti agrochimici: fitofarmaci e fertilizzanti che possono avere effetti nocivi sull’ambiente.

Questi rifiuti richiedono trattamenti specifici per essere smaltiti in modo sicuro, seguendo normative rigorose per prevenire contaminazioni ambientali e rischi per la salute pubblica.

Come trattare i rifiuti pericolosi?

La gestione dei rifiuti pericolosi è regolata da leggi che ne disciplinano il trasporto, lo stoccaggio e lo smaltimento. È vietato smaltire questi rifiuti nei normali contenitori della spazzatura; devono essere invece conferiti a impianti autorizzati che seguano procedure specifiche per garantire la sicurezza ambientale e la salute pubblica.

Aziende autorizzate e regolarmente, iscritte all’Albo Gestori Ambientali come LuGS, possono occuparsi in maniera sicura e certificata della gestione di questa tipologia di rifiuti.

Sono cinque le fasi fondamentali per la corretta gestione dei rifiuti pericolosi:

  1. Identificazione e classificazione: prima di tutto, i rifiuti devono essere identificati e classificati in base alle loro caratteristiche chimiche e fisiche. Questa fase può includere analisi chimiche del rifiuto pericoloso per determinare il livello di pericolosità, seguendo le normative europee come il Regolamento 1357/2014.
  2. Deposito temporaneo: i rifiuti vengono stoccati in aree designate all’interno dell’azienda produttrice, note come depositi temporanei. Questi spazi devono essere chiaramente contrassegnati e progettati per prevenire la dispersione di sostanze pericolose.
  3. Trasporto: il trasporto dei rifiuti pericolosi deve avvenire tramite operatori autorizzati come LuGS e in conformità con le normative ADR (Accordo europeo relativo al trasporto internazionale di merci pericolose). È obbligatorio utilizzare un formulario di identificazione dei rifiuti (FIR) che accompagna i materiali durante il trasporto.
  4. Smaltimento o recupero: a seconda della classificazione, i rifiuti possono essere avviati a recupero o smaltimento. Se i rifiuti possono essere trattati per recuperare materiali o energia, vengono inviati a impianti autorizzati dove subiscono processi di bonifica e valorizzazione. Se non sono recuperabili, i rifiuti vengono smaltiti in discariche autorizzate o inceneriti in termovalorizzatori. Lo smaltimento dei rifiuti pericolosi deve avvenire solo se non ci sono alternative di recupero disponibili.
  5. Documentazione e registrazione: ogni fase del processo deve essere documentata accuratamente. Le aziende devono mantenere registri dettagliati riguardanti la produzione, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti, rispettando le scadenze stabilite dalla legge (ad esempio, registrare i rifiuti entro 10 giorni dalla produzione).

Il sistema normativo italiano prevede misure rigorose per garantire la corretta gestione dei rifiuti pericolosi, riflettendo l’importanza della protezione dell’ambiente e della salute pubblica. Aziende specializzate come LuGS aiutano le attività che producono rifiuti pericolosi, non solo trasportando correttamente il rifiuto, ma anche con una preventiva consulenza per l’identificazione del materiale e con la redazione della relativa documentazione di smaltimento o recupero.

Non solo smaltimento di rifiuti pericolosi…

Come azienda specializzata e certificata, LuGS si occupa non solo della gestione e del recupero di rifiuti pericolosi, ma anche di consulenze specifiche e noleggio di attrezzature di vario tipo:

Rifiuti non pericolosi;
Consulenza per la gestione dei rifiuti;
Bonifiche ambientali;
Noleggio e vendita attrezzature;
Smaltimento rifiuti fitosanitari.

Non ti resta che contattarci per avere maggiori informazioni su come lavoriamo o richiedere un preventivo per lo smaltimento dei tuoi rifiuti pericolosi.

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