Smaltimento dell’olio esausto: non solo fritto misto
Probabilmente nessuno, gustandosi le patatine e il fritto misto del ristorante, si chiede dove poi finisca l’olio
di frittura e probabilmente nessuno, guidando, pensa a come si smaltisce l’olio motore. Eppure, le cucine e i veicoli sono due delle più grandi categorie di produttori di un rifiuto pericoloso: l’olio esausto.
I rifiuti oleosi provengono da anche da altre fonti, infatti, anche molti impianti industriali usano l’olio per il
funzionamento dei macchinari o per le lavorazioni e, di conseguenza, lo producono come rifiuto una volta
esausto.
L’olio esausto è considerato un rifiuto pericoloso, perché se smaltito in modo sbagliato può trasformarsi in un potente inquinante: un solo litro d’olio sversato nell’ambiente può inquinare un milione di litri d’acqua compromettendo ecosistemi e risorse idriche. Infatti, la pellicola impermeabile che si forma sulla superficie dell’olio diventa una barriera per l’ossigeno necessario alla sopravvivenza della flora e della fauna marina, fluviale e lacustre.
È qui che emerge l’importanza di un approccio responsabile e conforme alle normative ambientali per il corretto smaltimento dell’olio esausto.
Gli oli esausti possono appartenere a tre categorie differenti, in base alla loro provenienza:
- Oli chiari: oli provenienti dalle lavorazioni industriali e facilmente rigenerabili grazie alle operazioni di filtraggio e centrifuga.
- Oli scuri: oli provenienti dalle macchine. Sono oli che subiscono trasformazioni chimico-fisiche, e generalmente contengono impurità come metalli e residui di combustione.
- Oli solubili: oli provenienti dalla frittura casalinga che sono particolarmente dannosi se sversati nelle fognature o nel terreno.
Si può riciclare l’olio esausto?
Sì, l’olio esausto può essere riciclato grazie a ditte qualificate che lo trasformano in altri prodotti lubrificanti.
Il recupero di olio esausto prevede una serie di procedure, tra cui anche un’accurata pulizia, da effettuare su oli vegetali o oli minerali. Si ottengono in questo modo oli rigenerati da introdurre nuovamente sul mercato come oli per macchine agricole o inchiostri.
Quindi l’olio esausto, riciclato e trattato nel modo adeguato, può diventare un’importante risorsa per le industrie, poiché l’olio rigenerato arriva ad avere caratteristiche molto simili a quelle del lubrificante da cui
deriva.
Come si smaltisce l’olio esausto?
Il corretto smaltimento dell’olio esausto svolge un ruolo indispensabile per la tutela dell’ambiente: piccole
quantità casalinghe di olio esausto, precedentemente raffreddato, possono essere raccolte in appositi barattoli di latta o plastica e poi consegnate in centri autorizzati.
Quando si tratta, invece, di grandi quantità di olio è necessario contattare un’azienda qualificata come LuGS che si occupa di trasportare correttamente il rifiuto nel centro di riciclo specifico.
Le imprese industriali che producono oli usati in quantità superiore a 300 litri annui sono obbligate a stivare gli oli usati in modo idoneo, non miscelare gli oli usati tra loro o con altre sostanze tossiche o nocive e infine rivolgersi ad aziende autorizzate come LuGS per la raccolta e il successivo smaltimento o riciclo dell’olio.
L’attività di raccolta svolta da LuGS presso i produttori del rifiuto continua con il primo stoccaggio in depositi autorizzati e la successiva classificazione in funzione delle caratteristiche dell’olio. Questo, infine, può essere avviato ad un processo di rigenerazione o di definitiva eliminazione.
Oltre lo smaltimento e il recupero dell’olio esausto
Come azienda specializzata e certificata, LuGS si occupa non solo della gestione e del recupero di rifiuti, ma anche di consulenze specifiche e noleggio di attrezzature di vario tipo:
Noleggio bagni chimici;
Smaltimento di macerie edili;
Smaltimento di guaine bituminose;
Smaltimento di toner;
Centro di raccolta rifiuti.
Non ti resta che contattarci per avere maggiori informazioni su come lavoriamo o richiedere un preventivo per lo smaltimento del tuo olio esausto.